Sul promontorio di Leuca in provincia di Lecce, Puglia, dove si incontrano il mare Adriatico e il mare Jonio, sorge, fin dal IV secolo d.C. la Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae. Luogo incantevole per la bellezza paesaggistica e per la straordinaria storia di fede e di devozione della Vergine Maria. Il Santuario di Leuca indica il termine della “Via Francigena”, la via dei pellegrini che collega il nord con il sud dell’Europa. Da Leuca lo sguardo spinge oltre il mare verso le coste dell’est e del sud del mondo. Con queste parole, in uno scritto di gentile ospitalità, il rettore del santuario don Stefano Ancora, dà il benvenuto ai pellegrini che arrivano al santuario. Non per caso si giunge alla punta più estrema del tacco d’Italia, ci vuole desiderio, volontà e un po’ di pazienza dal punto di vista dei mezzi di trasporto, perché come tutte le cose belle anche scorgere il faro che si slancia sul promontorio di Leuca richiede impegno. Gli Animatori di Comunità Senior del Progetto Policoro, ovvero gli Animatori che hanno concluso il loro mandato, ma per scelta personale continuano a formarsi, dal 24 al 26 ottobre sono giunti a “de Finibus Terrae”, ai confini della terra, a conclusione del percorso formativo all’impegno socio – politico del 2025 dal titolo “Hope in progress – Pellegrini di speranza nel Giubileo”. Tre le aree di impegno che hanno visto gli Animatori lavorare in quest’anno dedicato alla Speranza: fede e Creazione, dove la Parola di Dio è il centro; politica e istituzione, ogni cristiano deve sentire come responsabilità personale il richiamo a dare il proprio contributo al bene comune del proprio Paese; sociale e lavoro, nessuno deve rimanere escluso, ognuno in base alle proprie capacità e possibilità ha il diritto al lavoro e ad essere incluso nel miglior modo possibile nella comunità.
Vari i momenti della tre giorni che ha fatto da corona al percorso dell’anno, tra i più intensi l’attesa dell’alba nel sentiero delle Cipolliane a Gagliano del Capo, un sentiero escursionistico di circa 2,5 chilometri che si snoda lungo la costa del Salento, offrendo panorami mozzafiato e una esperienza contemplativa della natura; la visita al cimitero di Alessano alla tomba di don Tonino Bello, testimone dell’anno del Progetto Policoro, dove non sono presenti i resti mortali di don Tonino, ma i semi che continuano a germogliare a più di trent’anni dal “giorno del Signore”, come chiamò lui stesso il momento dell’ incontro con Dio qualche giorno prima di morire. Un arco stretto, la bandiera della pace e un cerchio di panche in pietra accoglie i visitatori alla tomba, panche dove è impossibile rimanere seduti troppo a lungo, la scritta in rosso scavata nella pietra “In piedi costruttori di pace” entra inesorabilmente nelle gambe, dando la spinta a non rimanere impassibili davanti al male del mondo. Custodi della memoria di don Tonino i membri della “Fondazione don Tonino Bello”, ente senza fini di lucro le cui principali finalità sono proseguire l’impegno culturale, pastorale, pedagogico e civile di don Tonino. La sede della Fondazione è presso l’abitazione familiare di don Tonino, nella piazza principale di Alessano a lui intitolata, struttura che fa parte del patrimonio dello stesso Ente e che custodisce ogni cosa (archivio, biblioteca, suppellettile) che ha appartenuto al vescovo. Presso la sede della Fondazione è possibile visitare anche il Museo Internazionale Mariano d’Arte Contemporanea (M.I.M.A.C.).
Nell’arco delle giornate formative, non sono poi mancati i momenti di confronto con le istituzioni del luogo, come il dialogo con la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato e le buone pratiche del territorio quale la Fattoria Pugliese Diffusa, curata da Emanuele Rizzello Animatore di Comunità Senior della diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca. La Fattoria, il cui stabile è un bene confiscato alla mafia, è sito nella città di Taurisano, comprende vari progetti europei e di Erasmus, una web radio, i laboratori di inglese e di stampa 3D ed è diventato negli anni polo di formazione e aggregazione per la comunità. Esempio di come è possibile continuare, come diceva don Tonino, nell’ organizzare la speranza. Concluso un cammino infatti è tempo di affrontare nuovi percorsi, don Tonino passa il testimone a S.Francesco di Assisi, che nella ricorrenza degli 800 anni dalla morte, prenderà la mano agli Animatori Senior nella formazione all’impegno socio-politico 2026 dal titolo “ È nel dare che riceviamo – Pace e bene in politica” con il via al primo incontro dal titolo “Il sogno di Francesco” il 12 gennaio.
Ilaria Perduca, Diocesi di Iglesias
