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Primo giorno della Formazione nazionale

È stato un mix di curiosità ed emozione l’avvio dei lavori della quarantaduesima Formazione nazionale del Progetto Policoro, a cui hanno preso parte gli animatori di 160 diocesi italiane.

È stato un mix di curiosità ed emozione l’avvio dei lavori della quarantaduesima Formazione nazionale del Progetto Policoro, a cui hanno preso parte gli animatori di 160 diocesi italiane.

Tema del 2023 è il verbo Abitare, declinato nel titolo Come abiti? Una casa, la tua casa, la casa di tutti. Testimone dell’anno è invece la lucchese Maria Eletta Martini, donna tenace e intraprendente che ha saputo abitare il suo tempo e mettersi in gioco per il bene comune.

Ad aprire il corso nella città di Assisi è stato don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali ed il lavoro, che, dopo aver fatto una panoramica dell’andamento del Progetto sul territorio nazionale, ha ceduto la parola ad Ignazio Punzi.

Cosa rende il mondo ospitale? Quando ti senti a casa? Cosa è casa? Cosa non rende il mondo ospitale? Cosa faresti per rendere il mondo una casa per tutti? Con questi interrogativi il dott. Punzi ha invitato gli animatori in sala a riflettere sul tema in oggetto in modo generativo e costruttivo.

“La casa è dove sono riconosciuto e dove mi viene dato un nome. Solo quando c’è un’ospitalità dialogante – ha detto Punzi – siamo realmente a casa”.

“E abitare è anche stare nel cuore dell’altro” ha aggiunto don Michele Birardi che ha poi ricordato: “abitare ci porta ad avere legami stretti e ad essere connessi con gli altri. Quando troviamo qualcuno che sa capirci impariamo ad abitare nel suo cuore: solo così saremo veramente a casa”.

“Infine, come nella parabola del figliol prodigo – ha detto Punzi – dobbiamo imparare a non fare l’errore del figlio maggiore che non ha saputo cogliere il dono dell’ospitalità”. L’invito di don Michele, invece, è stato quello di “imparare a ritornare”, perché solo convertendo i nostri cuori potremmo realmente tornare a casa e raccontare la nostra esperienza.

A conclusione della giornata: una novità, l’ingresso di Confartigianato tra le filiere; e un grande ritorno, la Tenda di Abramo.

Lavorare e realizzarsi in sintonia con la propria vocazione, applicarsi alle proprie aspirazioni e accompagnare le piccole imprese sostenibili sono alcune delle linee guida di Confartigianato, il cui scopo principale è quello di rendere i soggetti imprenditori protagonisti nei contesti socio-economico-culturali del territorio in cui vivono. “Per fare questo però bisogna puntare sui giovani” ha detto Antonio Payar nel complimentarsi con i giovani AdC per il lavoro che svolgono.

La serata si è conclusa con la presentazione della Tenda di Abramo, un luogo di preghiera e ascolto profondo della Parola. In questo luogo, ha concluso suor Armanda, possiamo realmente trovare la luce nelle difficoltà.

Elisabetta Guenzi, AdC II anno, Massa Carrara-Pontremoli