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LEGAMI – COSTRUIRE PARTECIPAZIONE OGGI

L’8 aprile scorso gli adc senior hanno preso parte al terzo appuntamento online del percorso di formazione socio-politico del Progetto Policoro dal titolo “La partecipazione balsamo della democrazia”.

L’ospite di questo incontro è stato il pedagogista Ivo Lizzola, professor ordinario del Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università di Bergamo.

‘Dobbiamo imparare a fidarci, essendo uomini e donne non innocenti vegliando sull’ombra di ciascuno, avendo bisogno di un’autorità amante’, così Lizzola prende la parola conducendo l’incontro sul tema “Legami: costruire partecipazione oggi”.

Ivo Lizzola parte da un pensiero profondo della filosofa Simone Weil: la persona è sacra.

Weil parla dell’attesa di bene che abita nel cuore di ogni uomo e donna dal primo momento dopo la nascita fino all’ultimo momento passando attraverso tutte le stagioni della fiducia, del tradimento, della prova e dell’amore. L’attesa di bene che spesso è tradita.

‘Come fare a ritrovare legame? Qual è la funzione dei giusti? Abbiamo sempre pensato che i giusti fossero delle persone eccezionali, che resistono quando il male vuole dominare il tutto. Se ci pensiamo bene, i giusti, sono quelli non noti, sono persone che hanno mantenuto il legame dentro di sé e nelle relazioni immediate con altri. Hanno osservato la preziosità del legame e non lo hanno lasciato corrodere del tutto dalle logiche dell’odio e del pregiudizio.

Lo hanno preservato dentro in un gesto semplice di prossimità.

Noi che lavoro possiamo fare? Il legame è faticoso, non è semplice.

Il legame avviene perché abbiamo qualcosa da scambiarci, un’attesa che può prendere la forma della cura e dell’affidamento. Quando sappiamo che è così, sappiamo che non ci lasceremo perché in noi c’è il mistero dell’attesa fiducioso che ci rende generosi all’attesa, perché permettiamo che gli altri ci incontrino. Una danza della generosità, un’ artigianato dove ci mettiamo insieme reciprocamente.

Dove troviamo questi legami dell’attesa? Quando la vita tocca margini di vulnerabilità e fragilità attende altra vita. Quando qualcuno ha bisogno di noi, noi usciamo dalla reciprocità ed entriamo nell’area della prossimità. Quando la vita cerca vita, crea.

Le politiche devono andare in questa direzione, altrimenti la vita cerca vita ma non la trova.

E’ stato bello sentire la forza del legame nella debolezza e nell’emergenza del Covid. E’ emersa la verità di noi stessi, la verità di essere generosi. Adesso ci conosciamo di più perché siamo stati obbligati a fare dei gesti.

E’ in quest’artigianato dei legami, della fiducia, che riusciamo a ritessere modi nuovi. Se riusciamo ad usare competenze, saperi, tempo, risorse..se tutto questo entra nella dinamica nuova di convivenza, trova una possibilità di declinazione inedita. Trovano senso, perché trovano una destinazione.

Il legame può nascere là dove oggi è rotto, teso, stressato. Possiamo scoprirlo lì. Lo scopriamo intorno a due grandi luoghi di verità e di ricostruzione della convivenza tra noi.

Il primo, è quello del lavoro sociale della giustizia che chiede di essere chiari e sinceri, chiede indignazione, gesto feriale e concreto di inclusione, lavoro di condivisione per creare oasi di fraternità che spostano le logiche.

Il secondo luogo, è la riconciliazione. Le fratture ci attraversano dentro, servono luoghi di narrazione e ascolto, luoghi in cui passare da emozioni ferite e rancorose a parole condivise. La riconciliazione deve andare a rompere pregiudizi e rappresentazioni reciproche, deve essere tra le nostre paure e la nostra capacità di speranza, deve avvenire tra il rancore e la gratitudine, tra senso di vicinanza verso l’altro e la necessità e il pudore di saper stare ad una certa distanza. La riconciliazione tra timore e cura, tra la salvaguardia di noi stessi e la dedizione verso gli altri.

In conclusione Ivo Lizzola, ci lascia con un profondo affidamento di bene:

‘Cari giovani, rimettete al mondo il mondo. Attendete al futuro. Siate pietre che affiorano. Dobbiamo costruire dei nuovi modi di vivere, relazioni vere, esperienze di economia civile e sociale. Forme inedite di uso del lavoro, di cultura, che rappresentino emersioni. Pietre che affiorano e che permettono a tante vite di costruire il percorso di attraversamento di quella stagione difficile della loro vita. Quali legami compongono le nostre vite? Quali legami sentiamo dentro? Chi stiamo diventando? Siamo nati per obbligazioni, di cure e sollecitudini che ci hanno regalato via via la vita. Il legame è LA danza delle responsabilità. Continuate a regalare vita’.

Rita Viviana Venturino – Diocesi di Napoli