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Il Campo Estivo della GiOC, un’esperienza di formazione, lavoro e confronto

Dal 27 al 31 agosto abbiamo proposto ai giovani calabresi e del sud in generale il Campo Lavoro sud “Sono un eroe – il valore del lavoro fra bisogno e desiderio” presso la cooperativa sociale di Fuscaldo “Il Segno”, realtà nata all’interno del Progetto Policoro.

 
 
Il campo ha visto la partecipazione di diversi giovani provenienti dalle varie regioni del sud, fra Animatori di Comunità del Progetto Policoro, Militanti della GiOC e giovani dalle parrocchie.
Ci si è confrontati sui temi del lavoro al sud, per imparare a comprendere la realtà a partire dalla propria vita, annunciare e proporre Gesù ai giovani lavoratori e fare esperienze di impegno sul lavoro, nella società e nella chiesa.
Come da programma, i primi due giorni ci hanno visti partecipare al lavoro duro, ma anche molto divertente, di raccogliere pietre nei due ettari che la cooperativa IL SEGNO ha appena ricevuto, e che ho appena saputo, sono state utilissime a ricpoprire il fondo della vasca per l’irrigazione che è stata completata in questi giorni.
Il lavoro, la fatica, la condivisione di quei momenti ci hanno fatto sentire più vicini ai progetti della cooperativa, a tutti i giovani che con fatica fisica si guadagnano da vivere.
Il problema della distanza fra la struttura ospitante, la sede in cui abbiamo fatto parte dei lavori e i terreni su cui abbiamo lavorato ci ha messo un pò alla prova, ma ci ha anche aperto lo sguardo su tutto il territorio in cui opera la cooperativa.
Questi momenti sono stati alternati da tempi di contenuto nello stile della GiOC.
Abbiamo sviluppato infatti la tematica del campo nei tre momenti fondamentali della Revisione di Vita.
La prima fase del “Vedere” si è aperta il primo pomeriggio sperimentando i focus Group, nuovo metodo scelto dalla GiOC per la ricerca-azione sul tema “Giovani e lavoro”.
Ci siamo soffermati su noi stessi, sul nostro lavoro, sulle nostre paure e aspirazioni nel nostro lavoro, successivamente abbiamo approfondito i risultati di un questionario compilato dagli stessi partecipanti al campo, che ci ha aperto il panorama dei giovani al sud.
La seconda parte quella del “Valutare” ha messo a confronto la situazione con le aspirazioni e i valori, grazie anche ai diversi interventi di esperti, quali Vincenzo Salvati, adulto storico della GiOC in Calabria, e Rosi Perrone, segretaria regionale della CISL Calabria.
Successivamente abbiamo accostato i nostri lavori alla parola di Dio per lasciarci interrogare nella nostra misura di Cristiani, riflettendo anche su alcuni brani dell’ultima enciclica sociale “Caritas in Veritate”.
Infine “l’Agire” perché dopo aver conosciuto l’argomento, esserci confrontati, interrogati, lasciati parlare dal Vangelo, è il momento di chiedersi cosa fare, quale posizione prendere, come muoversi per cambiare le cose sui nostri territori, in cui noi giovani gradualmente diventiamo protagonisti della nostra vita e della realtà di cui ci sentiamo parte.
A tal proposito abbiamo chiamato a partecipare il vicepresidente della Giunta regionale, il prof. Domenico Cersosimo. In una mattinata di dialogo ci ha fatti riflettere sul bisogno che c’è di dedicarsi ai servizi alla persona, alla cura, di espandersi in quel senso ed evitare il “mercantile”, ancora sulla mancanza di formazione, di specializzazione e sulla voglia di mettersi in gioco sul serio, che può essere la chiave determinante per lo sviluppo in Calabria.
Non sono mancati i momenti di aggregazione, di gioco, canto, divertimento e un momento molto stimolante è stata la serata in cui abbiamo incontrato sul territorio i giovani di Paola, proponendo una piccola video-intervista e un gioco di parole sul tema del lavoro: un’esperienza davvero significativa che ci ha permesso di misurarci con la realtà, aprirci al territorio e ascoltare la voce dei giovani lavoratori e studenti.