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“Cosa vuol dire comunicare?”

“In principio era la parola”. E proprio le parole saranno il focus che accompagnerà il 36° Corso di Formazione Nazionale del Progetto Policoro, interamente dedicato al tema della comunicazione. Da oggi sino a martedì 3 dicembre, ad Assisi, 135 diocesi per un totale di circa 250 animatori di comunità saranno coinvolti in cinque giornate all’insegna della formazione, ma anche della spiritualità e della convivialità nella terra che diede i natali a San Francesco. Al centro anche la figura di don Mario Operti, ideatore del Progetto che proprio nel 2020 festeggerà i suoi primi 25 anni; un traguardo importante e una tappa significativa che, come ricordato da don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale PSL all’apertura dei lavori, “va celebrata in maniera adeguata perché lo stesso Progetto sia conosciuto dentro e fuori dalla propria diocesi” senza dare nulla per scontato fino alla fine. L’invito allora, sulle tracce di don Operti, è quello di essere “ogni giorno in cammino” e di lasciarsi accompagnare proprio dalle sue parole per essere veri testimoni del Progetto. La storia dell’umanità è essa stessa un cammino arricchito dalle parole, la cui importanza si rivela ogni giorno fondamentale per l’esistenza di ogni essere umano. Sono le parole, infatti, ad aver dato significato all’essenza dell’uomo che nel suo processo evolutivo ha conosciuto il migrare non solo terreno ma anche emotivo. Così Ignazio Punzi, formatore nazionale del Progetto, ha sottolineato come l’esistenza sia profondamente caricata di senso solo grazie al riconoscimento della parola che arriva dagli altri. ““Siamo” solo se siamo di una realtà dialogica e di reciprocità”. Le parole sono potenza che sperimentiamo quotidianamente; senza di esse l’uomo non potrebbe bastare a se stesso, “perché ci fanno gioire, stupire, ci fanno sorridere e piangere. Con le parole conosciamo, accediamo alla conoscenza. Le parole accelerano il ritmo del cuore, rallentano il respiro, procurano dolore, leniscono ferite. Con le parole costruiamo il presente, ridiamo senso al passato, progettiamo il futuro: perché la parola crea. Pronunziando parole allora costruiamo relazioni, le alimentiamo, dichiariamo l’amore. Con la parola che si fa poesia accediamo alla bellezza e al suo mistero indicibile, la parola che crea è la parola che emerge dal silenzio e il silenzio è il presupposto per accogliere, per ascoltare”. I lavori della prima sessione sono poi proseguiti con gli interventi dell’equipe nazionale del Progetto e la segreteria organizzativa attraverso i quali gli animatori hanno avuto modo di introdursi all’offerta formativa del Corso. In quell’occasione è stata presentata anche la novità del ‘Laboratorio-Sala Stampa’ a cura di quattro animatori senior con competenze nella formazione: un’esperienza che si pone come occasione per far comprendere meglio agli animatori il mondo della comunicazione, permettendo loro di vivere in prima persona la possibilità di condividere e promuovere un messaggio “policorizzando la comunicazione”. A conclusione della prima giornata di lavori, la cena con i prodotti tipici portati per l’occasione dagli Adc: dalle 16 regioni partecipanti un saporito assaggio. Dai formaggi del Lazio e i salumi della Campania, accompagnati dal pane di Matera e il civraxiu dalla Sardegna, alla piadina romagnola e i taralli pugliesi col il liquore alla liquirizia della Calabria e le paste di mandorla della Sicilia: gli animatori hanno condiviso i sapori del Progetto Policoro che li accomuna.

Anna Lisa Atzei, Giulia Lettieri, Mario Sanna, Marco Sprecacè
(equipe comunicazione Progetto Policoro)