In un mondo che spesso ci mette di fronte a sfide complesse e a un senso di incertezza diffuso, emerge con forza un messaggio di speranza: quello lanciato dal Progetto Policoro 2025, che chiama i giovani a diventare protagonisti attivi del cambiamento. Non semplici spettatori del futuro, ma veri e propri “pellegrini di speranza”, capaci di tracciare nuove strade verso un domani più giusto e inclusivo.
L’incontro che si è svolto il 7 aprile è stato un momento chiave di questa riflessione. Marco Sprecacè, che ha co-moderato l’evento insieme a Irene Benedetto, ha sottolineato come i giovani siano una risorsa fondamentale, portatori di un’energia e di una visione innovativa indispensabili per costruire ponti tra la realtà attuale e un futuro ricco di possibilità.
Come indicato nella locandina del percorso formativo, dal titolo “Spero, dunque voto (e mi candido)” e dedicato al tema “Sperare nella democrazia”, ha visto Maria Teresa Sorrentino, assessora alla Pubblica Istruzione Politiche Sociali URP – Gentilezza del Comune di Torre del Greco (NA), guidarci in una riflessione preziosa. Psicologa di grande esperienza, coordinatrice per un lungo periodo di preziosi poli d’infanzia, già figura di spicco nei giovani dell’Azione Cattolica, madre affettuosa di Francesca e Gennaro e compagna di vita di Tommaso.
La testimonianza di Maria Teresa Sorrentino ha offerto un esempio concreto di come l’impegno politico possa diventare una missione. Sorrentino ha condiviso con i presenti il suo personale cammino verso la politica. Lungi dall’essere un percorso pianificato, il suo è stato piuttosto una risposta a un’esigenza interiore, alla profonda convinzione che la politica sia, in fondo, una missione. Non una scelta dettata da ambizioni personali o calcoli di potere, ma una chiamata a mettersi al servizio della comunità, una chiamata che l’ha spinta a testimoniare con il suo operato una speranza che si fa carne e trasforma il mondo. Ha scelto di non cedere alla “tentazione della vita normale” per rispondere a questa chiamata a un impegno concreto, capace di testimoniare una speranza incarnata e capace di trasformare la realtà.
Particolarmente toccante è stato il racconto della sua “delega alla gentilezza”. In questo ruolo, Sorrentino ha promosso progetti nelle scuole, con l’obiettivo di seminare una nuova cultura fatta di prossimità e di cura, a partire dalle nuove generazioni. Con uno sguardo rivolto al futuro, ha incoraggiato i presenti a non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, ma a viverle come tappe di un cammino, sottolineando l’importanza di avere pazienza e di prendersi cura del tempo che ci è dato. Perché, come ha ricordato, la politica è soprattutto incontro: incontro con l’altro, incontro con i suoi bisogni, incontro che ci permette di comprendere meglio il nostro ruolo nella costruzione del bene comune. Un bene comune che si fonda, in ultima analisi, sulla libertà autentica di ciascuno.
Affrontando il tema della speranza, Maria Teresa Sorrentino ha motivato i presenti ad affrontare le fatiche della vita come momenti transitori. Ha sottolineato l’importanza di avere cura e pazienza nei confronti del tempo che viviamo, riconoscendo che non siamo noi a detenere il controllo dei tempi. Ha evidenziato come l’incontro autentico con il cuore dell’altro possa aiutarci a comprendere più profondamente la nostra missione, definendo la politica come espressione di questo. Infine, ha rimarcato l’importanza fondamentale della costruzione di una cultura del “bene comune”, ribadendo l’autenticità intrinseca della libertà e della libertà.
Questo incontro si incastona idealmente nel mosaico di riflessioni che l’anno giubilare ci offre, un pressante invito a tradurre la speranza in azioni concrete, palpabili. E quale via migliore per incarnare questa aspirazione se non attraverso un impegno politico che sia al contempo consapevole e profondamente responsabile? Ogni giovane che sceglie di immergersi attivamente nella vita pulsante della propria comunità, che decide con coraggio di farsi portavoce delle proprie idee e dei bisogni collettivi, diviene, a nostro avviso, un autentico “pellegrino di speranza”, un testimone vivente di trasformazione e un promotore instancabile di quella giustizia sociale a cui tutti aneliamo.
Il Progetto Policoro, infatti, propone agli Animatori di Comunità Senior un cammino formativo ricco e articolato, che si snoda attraverso una serie di appuntamenti pensati per approfondire il tema della speranza nell’anno giubilare. Dagli interrogativi sul futuro della Terra al rapporto tra giovani e speranza, dalle sfide dell’intelligenza artificiale al tema del lavoro e dell’inclusione, fino alla riflessione sul ruolo della politica, il percorso si propone di fornire gli strumenti per un impegno consapevole e responsabile.
Il percorso formativo del Progetto Policoro Senior 2025 si pone come un vero e proprio laboratorio di speranza, un invito pressante rivolto ai giovani: riprendete in mano il proprio futuro, diventate protagonisti attivi del cambiamento, costruite un mondo più giusto, solidale e accogliente.
Marco Sprecacè
Diocesi di San Benedetto del Tronto