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Campo estivo per animatori di comunità ABRUZZO-MOLISE

Villaggio Shalom

 
Montefalcone nel Sannio (CB)
 
13–16 luglio 2007
SOGNA RAGAZZO SOGNA
L’idea di realizzare un campo estivo per AdC è maturata nell’ambito delle iniziative promosse dal Progetto Policoro e dalla collaborazione del Coordinamento Regionale Abruzzo-Molise e la Gioc (Gioventù operaia cristiana).
L’esigenza di fondo è stata quella di voler fornire ai destinatari una preziosa occasione di confronto sui temi dell’incontro coi giovani e del gruppo quale strumento di crescita e di formazione alla fede e al lavoro.
 
Pensato soprattutto per gli Adc della regione ecclesiale Abruzzo-Molise, il campo ha visto pure la partecipazione di alcuni giovani che, per la Diocesi di Trivento, avevano partecipato, in precedenza, ai corsi di primo livello.
Gli obiettivi generali sono stati così definiti:
 
  • Vivere un’esperienza positiva di confronto;
  • Riflettere sulla condizione giovanile Abruzzo-Molise, in particolare legata al mondo del lavoro;
  • Confrontarsi ed elaborare il ruolo dell’Animatore di Comunità e del giovane che va incontro ai giovani;
  • Conoscere ed utilizzare alcuni strumenti nella relazione di ascolto e di accompagnamento;
  • Tracciare il significato del gruppo come dispositivo educativo; 
  • Verificare il cammino intrapreso con il campo e progettare in continuità all’esperienza vissuta.
 
 Nel dettaglio, le giornate sono state così articolate e vissute:
i lavori hanno avuto inizio nel pomeriggio di venerdì 13, nell’ascolto delle suggestive note della canzone di Roberto Vecchioni “Sogna ragazzo sogna” che, a fronte dei “ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte; che la ragione sta sempre col più forte; che quelli come te perderanno sempre” risuona proprio quel “sogno ragazzo sogna…non lasciarlo solo contro questo mondo, non lasciare un treno fermo alla stazione” affinché nel “ti ho lasciato un foglio sulla scrivania”, anche tu possa dire ai giovani che incontri “manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu”. Entrati così nel giusto clima di raccoglimento abbiamo proseguito con la “Revisione di vita” per condividere, analizzare e confrontare nel gruppo le esperienze di vita di ciascun partecipante. Guidata da Don Giacomo Garbero, essa è stata strumento proficuo per ricondurre quelle esperienze alla Parola di Dio e per giungere a definire possibili azioni per il cambiamento.
 
Sabato 14, invece, il gruppo si è confrontato con la lettura dei dati dell’inchiesta “Giovani, lavoro, tempo libero e partecipazione” presentata da Emanuela Converso della Gioc e inerente la situazione abruzzese e molisana. Gli stessi dati sono stati, poi, ulteriormente arricchiti dall’intervento del sociologo della Caritas della Arcidiocesi di Termoli-Larino, dott. Gianni Pinto che ha presentato un’ulteriore analisi sulla situazione della realtà dei giovani del Molise e dell’Abruzzo, attraverso l’illustrazione di un indagine Istat sulla realtà occupazionale. Nel pomeriggio i presenti hanno lavorato sul ruolo dell’AdC e del giovane responsabile. In particolare, si è discusso di alcuni strumenti educativi che gli stessi possono utilizzare per avvicinare i giovani e parlare con loro di lavoro quali, ad esempio, il Centro servizi del Progetto, la mappa del territorio (bar, associazioni sportive, scuola), il dopo-cresima, il matrimonio, l’evangelizzazione di strada, l’inchiesta e la carta delle relazioni.
 
Al centro della mattinata di domenica 15 c’è stata la Santa Messa, officiata da don Giacomo e animata dagli stessi giovani a essa presenti. Al suo termine, la Vice Presidente della Cooperativa “La Strada” di Trivento, dott.ssa Sonia Franchella, ha testimoniato su come la loro attività – che lavora con i minori e che è nata dal Progetto Policoro nel 1996 – si sia nel tempo sempre più radicata e affermata sul territorio. Interessante è stato il suo voler condividere le gioie e le difficoltà incontrate sul cammino e la necessità di interagire sempre con tutti i soggetti dislocati sul territorio al fine di non rischiare l’isolamento e il fallimento dell’idea imprenditoriale. Lieta è stata la visita del Vescovo della Diocesi di Trivento, Mons. Domenico Angelo Scotti, che ha donato il suo caloroso saluto ed ha tracciato una possibile e concreta azione di lavoro da proporre ai giovani che incontriamo nella nostra quotidianità. Il pomeriggio è trascorso, invece, tra momenti più propriamente formativi (visita alla Pontificia Fonderia delle campane Marinelli di Agnone, alla cripta della Cattedrale di Trivento e al Museo diocesano) e ricreativi (consumazione del pranzo al sacco, qualche tuffo in piscina e una pizza, in serata, a Montefalcone nel Sannio).
 
Lunedì 16 mattina, ultima tappa della quattro giorni, ha riguardato due obiettivi: la verifica e la condivisone dell’esperienza vissuta e l’elaborazione di alcune priorità e prospettive di un impegno degli AdC e dei giovani responsabili con i giovani del mondo del lavoro. Quanto al secondo aspetto, il gruppo si è confrontato ed ha elaborato una proposta condivisa:
 
 
  1. Intanto si sono costituiti due gruppi di carattere interdiocesano così composti: gruppo A (Luigi Fantini, Michele Fuscoletti, Mario Ciafardini, Paolo Bartolomeo, Michele Celli); gruppo B (Mariagrazia Della Manna, Alessandra De Federicis, Paola De Lena, Simona Sappracone, Cristian Iannarelli, Emanuele Di Nardo); 
  2. Si vuole presentare una breve inchiesta ai giovani dei rispettivi territori diocesani da stilare di concerto con la Gioc e i due gruppi interdiocesani; 
  3. Ciascun membro dei due gruppi riferirà della proposta alla propria équipe diocesana; 
  4. In un seminario di due giorni – fissato per fine ottobre – la Gioc e i due gruppi si incontreranno per definire il contenuto dell’inchiesta in relazione anche a quelle che sono le diverse peculiarità dei territori diocesani;
  5. Tutto il lavoro si articolerà in una fase di inizio, di monitoraggio e di chiusura.
 
 
Tutte le giornate hanno avuto inizio con lo sguardo rivolto a Dio Padre e si sono chiuse nel segno di un’amicizia, ingredienti indispensabili che – anche attraverso lodevoli gare canore “al karaoke” – ci hanno resi più fratelli e sorelle.
È stata questa, in definitiva, l’esperienza vissuta: segno che un SI detto con amore e abnegazione ci ha dato diritto di dire che noi “quel sogno” non lo abbiamo lasciato solo contro questo mondo e che quel verso a quella poesia non manca perché nostro è stato il monito di partenza del “puoi finirla tu”.
 
Luigi Fantini e Michele Fuscoletti