Nel cammino formativo annuale dedicato all’impegno socio-politico, gli animatori senior del Progetto Policoro hanno avuto la preziosa opportunità di ascoltare l’intervento di Padre Giuseppe Buffon. Un incontro ricco di suggestioni, che ha posto al centro dell’attenzione uno dei testi più alti e universali della spiritualità francescana: il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi.
Padre Buffon ha proposto una lettura intensa e profonda del Cantico, descrivendolo come una scala verso l’Altissimo, una via di ascesa spirituale che parte dalla concretezza del creato per innalzarsi verso il Creatore. Francesco, con la sua poesia, ci insegna che le creature non sono semplici oggetti del mondo, ma mediatrici tra Dio e la terra: attraverso di esse, l’uomo può ritrovare la propria dignità e riscoprire il senso profondo della lode.

L’aspetto forse più rivoluzionario del Cantico, ha sottolineato Padre Buffon, è l’impulso della gratuità. Francesco loda Dio non per un dovere, ma per pura gioia: lode che nasce dal cuore, che si fa canto, che rompe il silenzio dell’anima per ringraziare. È questo il cuore della spiritualità francescana: gratitudine e lode come risposta al dono della vita, alla bellezza del creato, alla presenza di Dio che si rivela nella semplicità.
Questa visione ha un impatto profondo anche sull’impegno sociale e politico dei cristiani. Riscoprire il legame tra l’uomo, le creature e il Creatore è un passo fondamentale per vivere una cittadinanza responsabile, fondata sul rispetto, sulla custodia del creato e sulla promozione del bene comune.
In tempi segnati da crisi ambientali, individualismo e fratture sociali, il Cantico di Francesco risuona con una forza profetica. Padre Buffon ci ha invitato a non limitarci a leggere il Cantico come un testo poetico, ma a lasciarci trasformare dal suo spirito. Perché l’ecologia integrale, di cui parla anche il la Dottrina Sociale della Chiesa, comincia proprio da qui: da uno sguardo nuovo sulle creature, da una lode che nasce dalla consapevolezza di essere parte di un tutto, chiamati a vivere con responsabilità, gratuità e amore.
Francesco Costa, diocesi Catanzaro – Squillace
