31 Maggio 2010
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Policoro News N°2 – 2006

SOMMARIO:

 
 
– ACI S. Antonio: Seminario di orientamento e al lavoro e alla cooperazione.
 
– Aree Sottoutilizate: In G.U. la circolare per la concessione ed reogazione delle agevolazioni alle attività produttive.
 
– In G.U. il regolamento della banca dati “opportinità territoriali di investimento”.
 
– Impresa Sociale: Primi giusizi di CGIL CISL e UIL
 
– Il modulo formativo nazionale dela Progetto Policoro.
 
– Servizio civile 2006.
 
 
Documentazione:
All. 1: CIRCOLARE 23 marzo 2006, n. 902
All. 2: DECRETO 23 marzo 2006-Determinazione delle priorita’ settoriali e dei relativi punteggi da applicare, ai fini della formazione delle graduatorie multiregionali del settore «industria», per la concessione delle agevolazioni previste dalla legge 19 dicembre 1992, n. 488.
All. 3: DECRETO 23 marzo 2006-Fissazione dei termini di presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni alle attivita’ produttive nelle aree sottoutilizzate, di cui alla legge 19 dicembre 1992, n. 488, per i bandi del 2006 dei settori «industria», «turismo» e «commercio».
All. 4: DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 7 marzo 2006, n. 187
 
A cura del Cenasca-Cisl
 
ACI S. ANTONIO: SEMINARIO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO E ALLA COOPERAZIONE.
Di Laura Vecchio – Animatrice di Comunità Diocesi di Acireale
Nei giorni 18 e 25 marzo si è tenuto, nell’ambito delle attività formative previste dal Progetto Policoro, presso la Casa dei giovani “Mons. G. B. Arista” ad Aci S. Antonio, un corso di orientamento al lavoro e alla cooperazione. Al corso hanno partecipato due classi (del quarto e quinto anno) dell’Istituto professionale per l’industria, l’artigianato e servizi (IPSIA) di Acireale, accompagnate da due insegnanti e diversi altri ragazzi della diocesi. Erano presenti in tutto circa quaranta giovani. L’incontro si è aperto il 18 marzo con un momento di preghiera. Di seguito, il dott. Cesare Fulvio del Cenasca Cisl Catania ha parlato degli sviluppi in atto all’interno del mondo del lavoro, anche per effetto delle novità introdotte dalla riforma Biagi. Sono stati trattati diversi argomenti, tra cui l’evoluzione storica della cultura del lavoro; i mutamenti della struttura della domanda e dell’offerta di lavoro; il senso ed i significati che l’odierna società attribuisce al lavoro; i nuovi contratti di lavoro. Finalità di questa prima parte dell’intervento formativo è stata quella di aiutare i giovani nella non semplice lettura delle dinamiche in atto all’interno di un mercato del lavoro, come quello italiano, in costante evoluzione. Successivamente, sono state illustrate le principali caratteristiche della società cooperativa, con particolare riferimento alle modalità di costituzione e di funzionamento, alle principali leggi che regolano la cooperazione, ai profili strutturali ed organizzativi; la cooperazione sociale. È stata posta l’attenzione sull’ importanza del lavorare insieme: il successo di un’impresa cooperativa si basa sulla capacità di entrare in stretta relazione con gli altri. In cooperativa, le persone lavorano fianco a fianco, in team. Nel corso del pomeriggio, il dott. Orazio Micalizzi, presidente della cooperativa “Enghèra” e il dott. Angelo Pomona delle ACLI hanno parlato del sostegno all’apertura di imprese cooperative. Di seguito, sono state presentate testimonianze ed esperienze di imprese e cooperative. La mattina del 25 marzo scorso, il dott. Alessandro Barresi – Sviluppo Italia Sicilia ha affrontato i seguenti argomenti: forme societarie per intraprendere un’attività d’impresa, tappe per elaborare un progetto d’impresa e principali normative di finanziamento agevolato, con particolare riferimento al D.Lgs 185/2000. Nel pomeriggio, i ragazzi si sono divisi in gruppi per la simulazione “Elabora la tua idea”, ossia un’elaborazione-gioco di idee d’impresa che sono state subito dopo commentate e sottoposte a verifica di fattibilità. Tutti i relatori intervenuti hanno saputo efficacemente coinvolgere e motivare i giovani partecipanti. Il corso si è concluso il 21 aprile scorso presso l’Istituto Professionale IPSIA. Nel corso dell’incontro, il dott. Alessandro Barresi ha spiegato la metodologia da seguire per una corretta compilazione del format per il lavoro autonomo (prestito d’onore). I progetti considerati realizzabili sono stati presentati alla Festa Convegno del 7 Maggio u.s. ad Acireale.
 
AREE SOTTOUTILIZZATE: IN G.U. LA CIRCOLARE PER LA CONCESSIONE ED EROGAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE.
E’ stata recentemente pubblicata in G.U. (n. 81 del 6 aprile 2006 Suppl. Ord. 85), l’allegata circolare 23 marzo 2006, n. 902 del Ministero delle Attività Produttive recante le modalità e le procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni alle attività produttive nelle aree sottoutilizzate del Paese (art. 1, comma 2, del decreto-legge 22 ottobre 1992, n. 415, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1992, n. 488, emanata ai sensi del decreto del Ministro delle Attività Produttive, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, del 1° febbraio 2006). La circolare riguarda i settori dell’industria, del turismo e del commercio. Le agevolazioni previste ammontano a complessivi 679 milioni di euro, con investimenti attivati per circa 4 miliardi di euro. L’allegato decreto del 23 marzo 2006 (G.U. n. 80 del 5 aprile 2006) fissa i termini di presentazione dei bandi industria, turismo e commercio. I nuovi termini sono fissati al primo giorno non festivo successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del relativo decreto di approvazione delle proposte formulate dalle Regioni ai sensi dell’art. 8 comma 11 lettera c) del decreto attuativo. Il termine finale è stabilito, per ogni settore, al 60° giorno dal termine iniziale. ( v. all. nn. 1, 2, 3)
 
IN G.U. IL REGOLAMENTO DELLA BANCA DATI “OPPORTUNITA’ TERRITORIALI DI INVESTIMENTO”.
E’ stato recentemente pubblicato in G.U. (Serie generale n. 116 del 20 maggio 2006) il regolamento che istituisce, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali, la banca di dati informatica denominata “Opportunità Territoriali di Investimento”. La banca di dati, si legge nel comunicato stampa diffuso da Palazzo Chigi, ha il fine di promuovere opportunità di investimento nelle aree di grave crisi industriale presenti sul territorio nazionale per agevolare la deindustrializzazione e lo sviluppo dell’economia locale, tramite la diffusione dei dati sulla rete telematica internet. (v. all. n. 4)
 
IMPRESA SOCIALE: PRIMI GIUDIZI DI CGIL CISL E UIL.
Pubblichiamo, di seguito, il testo del comunicato unitario diffuso da CGIL CISL e UIL in cui vengono espressi alcuni primi giudizi sui contenuti del D.L. n. 155/2006 recante la disciplina dell’impresa sociale. “E’ stato pubblicato sulla G.U. n.97 dello scorso 27 aprile 2006 il testo del Decreto legislativo n.155 del 24 marzo 2006 che disciplina l’impresa sociale. Il lungo iter legislativo, iniziato con il primo testo di conferimento della delega al Governo, si è concluso dopo più di tre anni. Cgil Cisl e Uil, fin dall’avvio della discussione, hanno espresso la necessità che la nascita di un nuovo attore nel campo dell’economia sociale dovesse rappresentare un elemento di chiarezza per un corretto sviluppo di quella parte del mondo del non profit caratterizzato dal profilo imprenditoriale. Infatti, se una necessità può essere avvertita, essa riguarda l’esigenza di razionalizzare la legislazione in atto sviluppatasi nel tempo in modo non organico e coerente. Pertanto, nel corso della definizione del Decreto, abbiamo cercato di intervenire nel merito dei problemi che si ponevano attraverso la presentazione di emendamenti volti a definire gli elementi caratteristici originali di questa forma di impresa, poco delineati sia nella Delega sia nella proposta di Decreto e tali da giustificare la nascita della nuova categoria di impresa. Tale carenza, peraltro, era già stata segnalata come elemento di debolezza e di scarsa chiarezza nello stesso Decreto n. 460/97 istitutivo delle Onlus. Le nostre richieste si sono concentrate quindi sulla necessità di definire rigorosi requisiti riguardo: la definizione della missione e l’operatività dell’impresa; la garanzia del rispetto dei diritti salariali e normativi dei lavoratori e la loro partecipazione ai processi decisionali dei lavoratori; il sistema dei controlli e delle sanzioni. Le nostre osservazioni, che sono state assunte dalle Regioni nel loro parere negativo sul provvedimento, ma che sono state invece accolte solo parzialmente nella stesura definitiva del Decreto fanno mantenere il giudizio critico già espresso sulla bozza del provvedimento ed espresso anche nelle audizioni alle Commissioni parlamentari. Sui quattro punti da noi considerati prioritari il testo del Decreto è rimasto infatti immutato, rinunciando a definire un profilo preciso di questa nuova categoria di impresa, destinata ad operare in settori delicati e importanti per la vita delle persone, delle famiglie, delle comunità locali ed a connotare meglio le organizzazioni che già operano nel campo dei servizi socio-sanitari-educativi e quelle che agiscono o agiranno in uno dei tanti settori di attività previsti dal decreto. Secondo il Decreto qualsiasi organizzazione privata ha la possibilità di acquisire la qualifica di impresa sociale, purché non abbia scopo di lucro ed eserciti in via stabile e principale una attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni e servizi di utilità sociale all’interno della lista dei settori contemplata dall’art.2. Si apre così un ampio spettro di attività commerciali il cui esercizio caratterizza l’impresa che può così definirsi sociale. Ciò è in netto contrasto con quanto da noi sostenuto secondo cui l’impresa sociale deve essere qualificata tale non solo in base a ciò che produce, ma come e perché lo produce. Possono, inoltre, far parte della categoria di impresa sociale anche quelle organizzazioni che esercitano attività d’impresa, in qualunque settore, al fine dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. In questo caso, pur avendo mantenuto una percentuale non inferiore al 30% di questa tipologia di lavoratori, analoga a quella prevista per le cooperative sociali, si è ampliata la platea delle persone considerabili svantaggiati includendo impropriamente, ad esempio, anche i giovani con età inferiore ai 25 anni. Questa scelta risulta grave perché rischia di penalizzare proprio i soggetti più fragili e favorisce le imprese che scambiano o producono servizi in settori di nessuna utilità sociale. Per quanto riguarda gli aspetti lavoristici la disciplina presenta altri punti negativi come ad esempio il rapporto dell’impresa sociale con l’attività volontaria che, a nostro giudizio, andava contenuto sia per evitare rischi riguardanti il mascheramento di lavoro retribuito che un vantaggio nei confronti di altre imprese che operano negli stessi settori. Purtroppo è rimasto il vincolo del 50% di volontari ammissibili nell’impresa sociale. Stesso risultato negativo per quanto riguarda la partecipazione dei lavoratori. Nel testo del decreto sono previste forme di coinvolgimento dei lavoratori e dei destinatari delle attività sulle questioni che incidono direttamente sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dei beni e dei servizi scambiati. Il governo si è rifiutato di misurarsi sulle nostre proposte, in particolare su quella che prevedeva la partecipazione al complesso delle scelte dell’impresa, e non solo quelle che riguardano direttamente i lavoratori, attraverso la costituzione di sedi stabili, come un Consiglio di indirizzo e vigilanza a fianco degli organismi di direzione dell’impresa, del quale dovevano far parte i rappresentanti dei lavoratori. Anche la questione dei controlli è rimasta a maglie larghe. L’obbligo di redigere il Bilancio Sociale, secondo le linee guida che saranno redatte dal Ministero del Lavoro, non contiene alcun vincolo e quindi appare insufficiente a misurare gli effetti sociali delle azioni poste in essere dalle imprese e ad esercitare i dovuti controlli. La normativa, al momento, non prevede benefici di carattere economico, anche se è facilmente prevedibile che ve ne saranno in futuro in ragione della particolare meritevolezza della impresa in oggetto e quindi ne caratterizzeranno lo sviluppo, sia in riferimento alla ridefinizione delle realtà già operanti sia per quelle di nuova costituzione. Restano comunque al momento molti punti interrogativi sulla futura evoluzione dell’impresa sociale e sui riflessi che avrà sul Terzo settore, anche in termini normativi. Con il nuovo Governo, come Cgil-Cisl-Uil, ci attendiamo di aprire un’interlocuzione di merito per valutare e possibilmente intervenire sui punti più controversi che abbiamo messo in evidenza. Inoltre chiederemo di essere ascoltati nel momento in cui si dovranno emanare alcuni decreti attuativi, tra i quali:
– La definizione dei criteri quantitativi e temporali per il computo della percentuale del settanta per cento dei ricavi complessivi dell’impresa quale limite riferito all’attività principale che caratterizza l’impresa sociale (comma3 art.2).
– La definizione degli atti che devono essere depositati e le procedure al fine di costituire l’organizzazione che esercita un’impresa sociale.
– L’adozione delle linee guida su cui redigere il bilancio sociale.
– L’adozione delle linee guida per porre in essere gli atti relativi a trasformazione, fusione, scissione e cessione dell’azienda e devoluzione del patrimonio.
Infine, verificheremo quale ruolo verrà attribuito alle organizzazioni sindacali in merito alle attività di ricerca e monitoraggio sulle imprese sociali che la normativa prevede siano realizzate con il contributo delle parti sociali.”
CGIL Achille Passoni
CISL Sergio Betti
UIL Nirvana Nisi
 
II MODULO FORMATIVO NAZIONALE DEL PROGETTO POLICORO
Dal 7 all’11 maggio scorsi, presso il Santuario del Divino Amore in Roma, si è svolto il 2° modulo formativo nazionale che ha visto coinvolti gli animatori di comunità, i tutor ed i segretari del Progetto Policoro in una riflessione e in un approfondimento su alcuni aspetti e tematiche relativi ai loro ruoli. Il corso di formazione nazionale è stato organizzato dai tre Uffici Cei coinvolti nel Progetto e dalle organizzazioni impegnate nell’ambito delle filiere formativa e dell’evangelizzazione. Nello specifico, gli adc, suddivisi in relazione all’anno di “servizio”, hanno affrontato argomenti concernenti: la pastorale dell’ambiente, l’orientamento e il bilancio di competenze, il metodo della revisione di vita, la relazione individuale e l’utilizzo di attività di gruppo, la costruzione delle reti territoriali. Inoltre, gli adc del primo anno, hanno avuto la possibilità di approfondire temi relativi alle politiche di welfare e alle politiche attive del lavoro, partecipando in particolare ad un incontro sulla Legge Biagi. L’ultima giornata ha costituito l’occasione per discutere, in una tavola rotonda, della nuova legge sull’impresa sociale e sui piani territoriali previsti dalla Legge 328/2000, potendo contare sulle competenze di esperti, quali Emilio Emmolo di Confcooperative e Massimiliano Colombi, formatore Cisl.
 
INIZIATIVE FORMATIVE CISL
Come ogni anno, la Cisl organizza dei Campi Scuola estivi, vale a dire momenti di formazione sindacale, socializzazione e condivisione di esperienze durante i quali approfondire tematiche legate al mondo del lavoro che risultino essere di grande attualità. Sono stati definiti programma e contenuti di due dei quattro Campi Scuola (Nord, Centro, Mezzogiorno, Interregionale) organizzati per l’estate 2006. Il Campo Scuola per il Nord, organizzato da Cisl Emilia Romagna, Lombardia,Veneto, Cdls S.Marino, con la collaborazione della Cisl Basilicata, si svolgerà a Pugnochiuso (FG) dal 2 al 9 settembre 2006 e vedrà la partecipazione di massimo 180 corsisti che avranno l’opportunità di riflettere sul tema “Le trasformazioni in atto e le nuove forme di gestione della partecipazione”. L’evoluzione dell’economia, l’incipiente processo di globalizzazione in corso, il mutamento che sta attraversando la nostra società, la necessità di riqualificare il sistema produttivo italiano rendono di stringente attualità un rilancio delle strategie partecipative. L’alternativa è quella di una conflittualità permanente e senza sbocchi concreti. Una diversa organizzazione del sistema delle relazioni industriali è il presupposto per rinnovare l’azione sindacale, con il fine di corrispondere ai bisogni emergenti (conciliazione tra tempi lavorativi e tempi extralavorativi; il benessere organizzativo; una responsabilità dell’impresa il cui baricentro sia il lavoro; la necessità di valorizzare gli apporti di pensiero rispetto ai processi produttivi; le questioni di genere; le nuove discriminazioni, l’attenzione ai “beni comuni”). Questi temi saranno affrontati nel corso del campo scuola estivo in una cornice di riferimento ampia che tenga in considerazione il quadro Europeo e internazionale (Lisbona 2000, Trattato costituzionale, Dialogo sociale). Il Campo Scuola Interregionale, organizzato dalle Regioni Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, cui potranno partecipare un massimo di 55 corsisti, si svolgerà, invece, a Druogno (Provincia del Verbano, Cusio, Ossola) dal 2 all’8 luglio 2006. Il Campo Scuola è intitolato “Il valore lavoro” e concerne il lavoro visto nella nostra storia e in luoghi diversi: il lavoro com’era ieri, com’è oggi, e come si auspica che possa essere nel nostro domani; il lavoro in casa nostra, in Europa e nel mondo. Il lavoro verrà visitato nei suoi aspetti più vicini alla gente e soprattutto dal punto di vista valoriale e quale strumento per l’affermazione della dignità delle persone. Le attività del Campo si rivolgono preferibilmente ai giovani delegati e a quelli che si stanno avvicinando al mondo Cisl. Programma e contenuti dei Campi Scuola per il centro ed il mezzogiorno sono in via di definizione. Accanto a queste iniziative, si segnala che la Cisl, insieme con l’Anolf (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere), propongono per l’estate 2006 un Campo Scuola dal titolo “L’impegno della Cisl e dell’Anolf nel dialogo e nella condivisione, per rendere la diversità ricchezza per tutti”. Dal 16 al 22 settembre ad Alghero (SS), si avrà l’opportunità di approfondire questo tema con il contributo di esperti relatori e l’arricchimento di tante esperienze e culture diverse, proprie dei partecipanti: il Campo è infatti rivolto a dirigenti e a quadri presenti in Cisl e Anolf e agli operatori degli Enti, per metà immigrati e per metà Italiani. Al momento queste sono le proposte formative Cisl per l’estate 2006, per maggiori informazioni è possibile rivolgersi direttamente al Cenasca Nazionale.
 
SERVIZIO CIVILE 2006.
Al via il bando 2006 per la selezione di 45.147 volontari da inserire in Progetti di Servizio Civile Nazionale. La scadenza è il 23 giugno. Possono partecipare alla selezione tutti i cittadini italiani che alla data di scadenza del bando abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo, ad eccezione degli appartenenti a corpi militari o forze di polizia. È necessario non essere condannati con sentenza di primo grado per delitti non corposi commessi mediante violenza contro persone o riguardanti l’appartenenza a gruppi eversivi o di criminalità organizzata. Bisogna essere fisicamente idonei allo specifico settore d’impiego per cui si intende concorrere. Non possono presentare domanda i giovani che:
a) già prestano o abbiano prestato servizio civile in qualità di volontari ovvero che abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista;
b) abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo, ovvero che abbiano avuto tali rapporti nell’anno precedente di durata superiore a tre mesi.
La domanda, non più di una, va indirizzata direttamente alla sede selezionata tra quelle previste da Progetto prescelto e deve pervenire entro la data di scadenza del bando. Molti dei Soggetti coinvolti nel Progetto Policoro sono accreditati presso l’Ufficio Nazionale Servizio Civile per l’utilizzo di volontari. Tra questi, il Cenasca è presente con i seguenti Progetti: 1) “Per un consumo consapevole e sostenibile 2005”, Adiconsum;
2) “Diritti senza frontiere 2005”, Anolf;
3) “Informa futuro fasce deboli 2005”, Cenasca;
4) “Lavoro e memoria 2005”, Fondazioni culturali e Archivi storici Cisl;
5) “La casa, un bene sociale 2005”, Sicet.
Per qualsiasi tipo di informazione relativa ai Progetti e ai loro contenuti, alle sedi, alle modalità da seguire per presentare la domanda ed alla modulistica, è possibile visitare il sito del Servizio Civile Nazionale, www.serviziocivile.it.