15 Marzo 2012
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Il racconto della VI Giornata della Progettazione Sociale

“Insieme… si può fare!” è il titolo scelto per la VI Giornata della Progettazione sociale tenutasi a Roma il 25 e il 26 febbraio 2012. Nata con l’intento di promuovere lo stile del progettare insieme, coinvolgendo le realtà associative, istituzionali, imprenditoriali, per contribuire a una valorizzazione del territorio e ridare speranza, questa iniziativa ha registrato nel corso degli anni un crescendo di adesioni da parte di molti giovani. I progetti presentati quest’anno sono stati ventitré, quattro dei quali premiati come i più originali e capaci di intessere relazioni significative. Essi testimoniano l’entusiasmo e la determinazione di giovani che si mettono in discussione e trovano nella messa in comune dei loro talenti una risposta ai bisogni del loro territorio. In un periodo come quello che stiamo vivendo, improntato all’individualismo e al materialismo, il loro cooperare si propone come modello alternativo, capace di ribaltare l’ottica conformista cui la nostra società ci sta, forse, sempre più abituando.

 
Ad aprire la Giornata, con la preghiera iniziale, è stato Mons. Domenico Sigalini, Assistente Generale dell’Azione Cattolica Italiana. Subito dopo c’è stata l’introduzione ai lavori da parte del Segretario nazionale del Movimento Lavoratori di AC, Giuseppe Patta. A seguire, Franco Miano, Presidente nazionale di Azione Cattolica Italiana, il quale ha sottolineato come le realtà associative non devono sottrarre il futuro alle nuove generazioni, ma favorire un cambiamento di mentalità. “L’Azione Cattolica – ha detto – di fronte alla crisi attuale deve riuscire a trovare un modo per affrontarla. Come? Attraverso il recupero della fiducia in Dio e mediante la capacità di iniziativa”.
Significativo è stato anche l’intervento del dott. Paolo Pezzana (Area Sanità Leggera di Welfare Italia Servizi), il quale ha affermato che la Progettazione sociale deve essere intesa come animazione della Cura. Il suo intervento è stato incentrato su tre direttrici fondamentali: crisi, povertà e racconto. La crisi, intesa come tradimento di fiducia che genera, secondo Pezzana, una progressiva fragilizzazione dei legami. Per questo è necessario appartenere ad una comunità, ad un Altro. “La Progettazione sociale – ha detto – è un ponte costantemente manutenuto tra individui atomizzati e individui in relazione”.
Riguardo alla povertà, egli ha posto il seguente interrogativo: “Quali sono i luoghi e i tempi di povertà se guardiamo al futuro?”. E ha risposto: “povertà di legami e di capacità progettuale”. Occorre darsi degli obiettivi e ricominciare a guardare l’Altro, ha sottolineato Pezzana.
In riferimento all’ultima parte, il racconto, egli ha parlato dell’esperienza che lo vede direttamente coinvolto: Welfare Italia Servizi. E ha concluso il suo intervento lanciando sei sfide attuali per la Progettazione sociale, la quale deve essere generativa per il bene comune oltre che per sé:
1) Connettere per ricomporre;
2) Affiancare per non sostituire, per accompagnare a discernere le proprie potenzialità;
3) Sensibilizzare per capire e accogliere;
4) Curare per insegnare a curare;
5) Unificare per liberare;
6) Donare per demercificare.
 
Nel pomeriggio, la bella riflessione di don Giuseppe Masiero, Assistente nazionale del Mlac, su “Raccontaci una storia… dal sogno alla realtà”, a partire dalle figure di Giuseppe figlio di Giacobbe e Giuseppe di Nazaret: due uomini capaci di sognare e di lottare per riuscire a realizzare il progetto di Dio su di loro; subito dopo sono stati allestiti degli stand per la presentazione di progetti già realizzati, proposti come buone prassi da promuovere nell’attività pastorale che viviamo, infatti l’obiettivo è stato quello di portare i partecipanti a confrontarsi con queste realtà al fine di conoscerle meglio e di verificare se rappresentassero esperienze replicabili nei loro contesti di riferimento.
La domenica si è tenuta la tavola rotonda sul tema “La rete di relazioni associative come opportunità di crescita”; in questa occasione hanno portato la loro esperienza sul tema: Paolo Trionfini del Settore Adulti di Azione Cattolica, Giuseppe Patta segretario nazionale del Mlac, Lucia Bruni della Gioc, , Daniele Mazzulla dell’ Ufficio diocesano per Problemi Sociali e del Lavoro di Benevento , don Mimmo Beneventi del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile e Francesco Marsico di Caritas Italiana. E’ stata una mattinata arricchente che ha permesso uno scambio vivo e sincero sul fare rete, grazie anche agli interventi dei partecipanti e al brillante moderatore, Cristiano Nervegna, segretario generale di Forma, che ha coordinato i lavori.
Un momento emozionante è stato quello della proclamazione dei vincitori: dietro ai loro volti si leggeva tutto l’entusiasmo e la gioia per la possibilità di realizzare i propri piccoli-grandi sogni grazie al contributo dato dal bando. I progetti premiati sono stati: “Strumenti MusicAbili” presentato da un gruppo informale della diocesi di Benevento, “La prova del cuoco” del Progetto Policoro della diocesi di Molfetta, “La pasta è buona per tutto” della parrocchia San Leone di Gragnano e “Viaggio nel tempo attraverso la terra” del gruppo informale della diocesi di Nardò-Gallipoli.
Quello che è scaturito da questa esperienza è la consapevolezza che la Progettazione sociale rappresenta lo strumento che più di ogni altro può generare un’inversione di tendenza e ridare speranza in un contesto, come quello attuale, in cui prevale il pessimismo e la mancanza di speranza nei confronti del futuro. Ma per essere generativa è importante che venga inserita in un sistema di relazioni in cui a prevalere non sia l’Io, ma il Noi.
“Insieme… si può fare!” è, dunque, un invito che racchiude in sé una forte responsabilità, quella di cooperare per il bene comune, perché, come diceva Lévinas, ognuno di noi deve sentirsi responsabile dell’Altro. E allora, lasciamo che quel Volto ci interroghi affinché il nostro non sia un mero operare per gli altri, ma un operare con gli altri. Solo così daremo senso al nostro agire e credibilità al nostro essere cristiani!
 
L’equipe della Progettazione Sociale del Mlac