Nasce da unaffermazione semplice e priva di retorica lesigenza di voler dedicare una parte del Convegno Regionale Città a misura duomo, svoltosi lo scorso 18 giugno a Bologna e voluto dalla consulta regionale della Pastorale Sociale e del lavoro e della Pastorale Giovanile, sulla scia delle Settimane Sociali dei Cattolici, al tema Giovani e lavoro: il lavoro è necessario, come è necessario sentirsi parte attiva della società attraverso le qualità, le aspirazioni e le potenzialità, e di un giovane e di un adulto. Da qui è scaturita lesigenza di confrontarsi, nel gruppo dedicato al tema e guidato dagli animatori di comunità del Progetto Policoro delle diocesi di Rimini e Forlì, sul significato del tempo delle scelte, sullallenamento alla progettualità, sulla capacità del fare rete, nella corresponsabilità delle persone che lavorano nelle nostre diocesi, sullintergenerazionalità vissuta come incentivo allincontro tra giovani e adulti, tra lavoratori e studenti, tra chi, dunque si trova in fasi della vita differenti. Esistono progetti, coinvolgimenti di idee e persone, solidarietà efficaci, convergenze di risorse allinterno delle nostre diocesi? Il giovane è aiutato a pensare, a dare gambe ai suoi sogni? Una Chiesa che si muova con i giovani, ma soprattutto una Chiesa che muova i giovani: ecco che da qui si snoda il nocciolo della questione. Quali luoghi di senso per i giovani, quali esperienze diocesane che intercettino i loro desideri più inespressi? A rispondere a queste domande ci hanno pensato i rappresentanti delle diverse diocesi presenti al convegno, con una buona rappresentanza dellAzione Cattolica attraverso alcuni segretari diocesani del MLAC, uffici pastorali diocesani e la Papa Giovanni XXIII. Dal confronto, sono emersi alcuni spunti interessanti: il tema della formazione è sicuramente stato il leitmotiv: una formazione che deve essere concreta e pratica, ma ancor prima umana, e deve interessare tutti gli uffici pastorali, che collaborino necessariamente in un ottica di pastorale integrata. È emerso, inoltre, con forza il bisogno di evidenziare lo stretto legame tra vita di fede e vita di lavoro, attraverso racconti di vita allinterno delle parrocchie, così come è emersa lemergenza di incontrare i giovani laddove essi vivono, nonostante risulti poi difficile pensare a dei progetti concreti, molto spesso per la scarsità di risorse. È importante dunque lavorare sullorientamento alle scelte, ancor prima che al lavoro, conoscendo le proposte e le ricchezze tipiche dei nostri territori. Un laboratorio di prossimità, è stata la proposta del MLAC di Bologna, tra giovani ed adulti, un luogo di ascolto e di confronto, al fine di creare spazi di azioni concrete, e poi ancora la realtà della diocesi di Modena che, con la città dei ragazzi ha costituito un vero e proprio ente diocesano formativo in cui circa 200 giovani vengono messi in collegamento con le aziende del territorio attraverso degli stages e con gli enti istituzionali. Collaborazione? Sì, grazie! Sarà questa la parola dordine, il sale che non solo darà sapore ai nostri progetti, ma ci permetterà di vedere ogni problema, anche quello irrisolvibile della precarietà, come spinta al cambiamento. Tornati, dunque nelle nostre diocesi, adesso mettiamoci a lavorare per la vigna del Signore! Isabel Milazzo AdC diocesi di Rimini Andrea Turchi AdC diocesi di Forlì-Bertinoro
5 Luglio 2011