5 Luglio 2011
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“Giovani e lavoro” al Convegno regionale Città a misura d’uomo del 18 giugno a Bologna

Nasce da un’affermazione semplice e priva di retorica l’esigenza di voler dedicare una parte del Convegno Regionale “Città a misura d’uomo”, svoltosi lo scorso 18 giugno a Bologna e voluto dalla consulta regionale della Pastorale Sociale e del lavoro e della Pastorale Giovanile, sulla scia delle Settimane Sociali dei Cattolici, al tema “Giovani e lavoro”: il lavoro è necessario, come è necessario sentirsi parte attiva della società attraverso le qualità, le aspirazioni e le potenzialità, e di un giovane e di un adulto. Da qui è scaturita l’esigenza di confrontarsi, nel gruppo dedicato al tema e guidato dagli animatori di comunità del Progetto Policoro delle diocesi di Rimini e Forlì, sul significato del tempo delle scelte, sull’allenamento alla progettualità, sulla capacità del fare rete, nella corresponsabilità delle persone che lavorano nelle nostre diocesi, sull’intergenerazionalità vissuta come incentivo all’incontro tra giovani e adulti, tra lavoratori e studenti, tra chi, dunque si trova in fasi della vita differenti. Esistono progetti, coinvolgimenti di idee e persone, solidarietà efficaci, convergenze di risorse all’interno delle nostre diocesi? Il giovane è aiutato a pensare, a dare gambe ai suoi sogni? Una Chiesa che si muova con i giovani, ma soprattutto una Chiesa che muova i giovani: ecco che da qui si snoda il nocciolo della questione. Quali luoghi di senso per i giovani, quali esperienze diocesane che intercettino i loro desideri più inespressi? A rispondere a queste domande ci hanno pensato i rappresentanti delle diverse diocesi presenti al convegno, con una buona rappresentanza dell’Azione Cattolica attraverso alcuni segretari diocesani del MLAC, uffici pastorali diocesani e la Papa Giovanni XXIII. Dal confronto, sono emersi alcuni spunti interessanti: il tema della formazione è sicuramente stato il leitmotiv: una formazione che deve essere concreta e pratica, ma ancor prima umana, e deve interessare tutti gli uffici pastorali, che collaborino necessariamente in un ottica di pastorale integrata. È emerso, inoltre, con forza il bisogno di evidenziare lo stretto legame tra vita di fede e vita di lavoro, attraverso racconti di vita all’interno delle parrocchie, così come è emersa l’emergenza di incontrare i giovani laddove essi vivono, nonostante risulti poi difficile pensare a dei progetti concreti, molto spesso per la scarsità di risorse. È importante dunque lavorare sull’orientamento alle scelte, ancor prima che al lavoro, conoscendo le proposte e le ricchezze tipiche dei nostri territori. Un laboratorio di prossimità, è stata la proposta del MLAC di Bologna, tra giovani ed adulti, un luogo di ascolto e di confronto, al fine di creare spazi di azioni concrete, e poi ancora la realtà della diocesi di Modena che, con la “città dei ragazzi” ha costituito un vero e proprio ente diocesano formativo in cui circa 200 giovani vengono messi in collegamento con le aziende del territorio attraverso degli stages e con gli enti istituzionali. Collaborazione? Sì, grazie! Sarà questa la parola d’ordine, il sale che non solo darà sapore ai nostri progetti, ma ci permetterà di vedere ogni problema, anche quello irrisolvibile della precarietà, come spinta al cambiamento. Tornati, dunque nelle nostre diocesi, adesso mettiamoci a lavorare per la vigna del Signore! Isabel Milazzo – AdC diocesi di Rimini Andrea Turchi – AdC diocesi di Forlì-Bertinoro