31 Maggio 2010
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Dalla Caritas diocesana dell’Aquila una riflessione su “Lavoro e speranza”

Dalla Caritas diocesana dell’Aquila una riflessione su

 
 
“Lavoro e speranza”
 
Incontro con S.E. Monsignor Giancarlo Maria Bregantini
 
Bella e interessante l’iniziativa promossa e organizzata dalla Caritas diocesana dell’Aquila in collaborazione con il suo Animatore di Comunità del progetto Policoro, Augusto Ippoliti e dei quindici giovani del servizio civile. Ci si riferisce all’incontro con Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, già Vescovo della diocesi di Locri-Gerace, recentemente nominato da Papa Benedetto XVI pastore della Arcidiocesi di Campobasso-Boiano.
 
 
L’incontro, svoltosi lunedì 26 novembre c.a., presso la sala Michetti della regione Abruzzo, ha visto la presenza di numerosi fedeli, sacerdoti e religiose, diversi Animatori di varie diocesi abruzzesi-molisane del progetto Policoro e una nutrita rappresentanza di giovani, vero cuore pulsante dei tanti pensieri e delle coinvolgenti parole espresse nell’insegnamento di un autentico testimone di fede, di coraggio e di speranza. Una catechesi che, nel ripercorrere il racconto della storia di Rut e dei personaggi che ruotano intorno a quella storia, ha tracciato il perché, il come e il che cosa caratterizza il progetto Policoro: il lavoro come rispetto e valorizzazione della dignità dell’uomo (il perché); il lavoro che, per preservare e valorizzare quella dignità umana, richiede un agire a “rete” tra tutti i soggetti chiamati a garantirne la promozione sia sotto l’aspetto della formazione che di quello della dimensione umana, intima e/o “spirituale” (il come); il lavoro che guarda alla tipicità delle risorse territoriali, a quell’ “orzo” biblico, presupposto indispensabile da cui partire per giungere a un tangibile risultato di sviluppo anche economico (il cosa). Tutto ciò è quanto occorre a un organico e integrato disegno umano di matrice divina; questo è l’invito proposto da Dio agli uomini di buona e fattiva volontà affinché non si rischi di rimanere ancorati alla pur bellezza di un “sogno” ma si giunga al “gesto concreto” di un “segno”. Bregantini sottolinea, infatti, come “non può esserci sogno senza segno e non può esserci segno disancorato da un sogno”. L’incontro, proseguito con diversi interventi da parte dei convenuti, è iniziato con i saluti di accoglienza del Vescovo dell’Aquila, Monsignor Giuseppe Molinari e con l’introduzione di don Dionisio Rodriguez Cuartas, vice direttore della caritas aquilana, e si è concluso nel ricordo commosso di don Natale Chelli, da poco scomparso, dopo una breve malattia. A lui è andata la stima e la lode per le tante iniziative intraprese e i mille traguardi raggiunti; per lui si è elevata la preghiera sommessa e corale di tutta l’assemblea per un incontro che aveva pensato e voluto e che, certamente, avrà guardato e benedetto dal paradiso.
 
 
Luigi Fantini
AdC senior Diocesi di Trivento