15 Marzo 2013
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“Comunità = società a responsabilità illimitata”

“Comunità = società a responsabilità illimitata” è stato il tema scelto dal Movimento lavoratori di Azione Cattolica (Mlac) per la VII edizione delle Giornate sulla progettazione sociale, tenutasi a Roma il 2 e 3 febbraio. L’incontro è stato l’occasione per premiare i vincitori del VI bando del concorso d’idee “Lavoro e pastorale”, promosso dal Mlac e dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e lavoro della Conferenza episcopale italiana. Sono sedici i progetti presentati per quest’ultimo bando e quattro le idee premiate che, grazie a un aiuto di 3mila euro ciascuno, si realizzeranno nel corso del 2013. In questi anni sono stati presentati circa 100 progetti, alcuni dei quali hanno trovato continuità nel tempo.
Responsabilità e comunità. Il presidente nazionale dell’Azione Cattolica, Franco Miano, a margine dei lavori, ha spiegato che “le parole che caratterizzano queste Giornate della progettazione sociale sono: responsabilità collegata a comunità e società. Quindi, molto concretamente, per l’Azione Cattolica e il Movimento lavoratori l’impegno è quello di rendere la società come una comunità proprio attraverso il contributo di ciascuno. Credo sia molto bello pensare che Ac, che prima di tutto ha un compito formativo, sappia mostrare come la formazione è vita, azione e impegno”. Secondo Carlo Borgomeo, presidente della “Fondazione con il Sud”, “bisogna mettere in circolo le responsabilità e le proposte che abbiamo perché sono portatrici di valori che da soli possono far cambiare l’attuale stato di cose”. Per Davide Pati, di Libera, ciò che conta “è fare rete perché solo insieme si può sconfiggere la rassegnazione e il disimpegno”. Giuseppe D’Ardes, della comunità di famiglie “La collina dei Barbagianni” di Roma, ha sottolineato che “il valore aggiunto del fare comunità è che essa diventa elemento di forte dialogo e scambio con il territorio”, mentre Flora Urso, della segreteria nazionale del Progetto Policoro, ha detto che “comunità è il tratto distintivo del progetto”.
Continuità. “La progettazione sociale si conferma come uno strumento a disposizione delle diocesi e dei territori per mettersi in moto, capire cosa offre il territorio, quali sono le risorse presenti e come metterle a frutto, creando reti tra associazioni ed enti locali”. Così Giuseppe Patta, segretario nazionale del Mlac, in occasione della proclamazione dei vincitori. Secondo Patta, “forse questa è la strada giusta in quanto, almeno tre progetti su quattro, dovrebbero costituirsi come cooperativa o associazione; ciò significa che queste iniziative si stanno aprendo a un discorso di prospettiva che non si ferma, come accadeva prima, solo alla durata di attuazione del progetto, ma diventano esperienze più durature nel tempo, che si radicano nel territorio dove nascono”. Il segretario del Mlac ha anche incoraggiato gli altri partecipanti a realizzare, comunque, il loro progetto perché rappresenta un significativo segno di speranza per le comunità.
Costantino Coros www.agensir.it