31 Maggio 2010
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Nuovo attentato alla Cooperativa Valle del Marro

Incursione notturna con devastazioni e segnali intimidatori. Domenico Fazzari: “Noi continuiamo il nostro cammino con serenità”. Sarà potenziata la protezione sull’attività della cooperativa.

 
  
A distanza di soli quattro mesi dai primi danneggiamenti e sabotaggi dei mezzi agricoli, la cooperativa Valle del Marro – Libera Terra è stata oggetto di una nuova gravissima intimidazione mafiosa.
L’attentato è scattato la notte scorsa nei terreni confiscati a Gioia Tauro (località Pontevecchio), gestiti dalla cooperativa da due anni. A dare l’allarme sono stati gli stessi soci che il mattino successivo al loro arrivo hanno trovato un quadro di devastazione e diversi segnali minacciosi.
Da una prima ricostruzione ignoti si sono introdotti nei terreni aprendosi un varco nella recinzione, hanno poi forzato la porta scorrevole del capannone e messo a soqquadro l’interno. L’incursione ha portato al furto di un trattore con rimorchio, di una fresatrice, di una pompa irroratrice, di una saldatrice e di vari utensili. Sono stati trafugati anche mille litri di gasolio che il giorno precedente erano stati versati nella cisterna. Per abbattere il robusto cancello d’ingresso è stata usata la pala meccanica della cooperativa, poi abbandonata davanti al capannone.
Una furia distruttrice con annessi rituali e messaggi di intimidazione. All’ingresso del capannone sono state formate delle croci con due roncole e prima di battere in ritirata gli attentatori hanno scardinato la pesante porta e saldato il lucchetto. Un ulteriore “sfregio”, carico anch’esso di una valenza simbolica.
“Credo che forse volessero significare – dice don Pino De Masi, referente di Libera la Piana di Gioia Tauro – che per i ragazzi della cooperativa le porte sono chiuse. Noi diciamo che le porte sono aperte. Certo c’è amarezza, ma i ragazzi restano fortemente motivati. D’altra parte, quando due anni fa è iniziata la nostra avventura, avevamo messo in conto anche le intimidazioni ed il fatto che adesso si verifichino non ci sorprende”.
“Siamo rammaricati, ma non demoralizzati” ribadisce Domenico Fazzari, vicepresidente della cooperativa. “Credo che questo attentato sia un’ulteriore dimostrazione della debolezza più che della forza della mafia. Se la mafia si è fatta sentire è segno che siamo sulla strada giusta. Sono loro ad avere paura di noi e quindi noi continuiamo il nostro cammino con serenità, confidando anche nella presenza al nostro fianco delle Istituzioni, che è stata immediata.”.
Il presidente della cooperativa Giacomo Zappia, assente in questi giorni da Gioia Tauro perché impegnato in un seminario all’ Università di Bologna sull’uso sociale dei beni confiscati alla mafia, dopo essere stato avvertito di quanto à accaduto, ha chiesto che l’impegno di tutti prosegua normalmente. “E’ quanto ci ha chiesto la gente di questi territori ed è quello che secondo noi il territorio vuole: dare delle risposte concrete e chiare di lotta alla mafia.”.
”Andiamo avanti, senza paura e senza alcuna esitazione, forti anche della presenza dello Stato al nostro fianco”. E’ la prima reazione di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.”’Siamo tranquilli – ha aggiunto – il nostro impegno per la legalità non subirà alcun cedimento”.
Solidarietà e sostegno sono stati espressi da rappresentanti istituzionali, dal Prefetto di Reggio Calabria, al Questore, al Vice ministro Minniti, al presidente della Regione Calabria Agazio Loiero e al presidente della Commissione parlamentare antimafia Francesco Forgione, tutti recatisi prontamente sui terreni confiscati di Gioia Tauro appena saputa la notizia.
L’on. Minniti ha dichiarato che “ tutto ciò avviene a qualche giorno da un importante convegno che abbiamo fatto a Reggio nel quale c’è stata la presenza diretta della cooperativa Valle del Marro. Lì abbiamo detto che per quanto ci riguarda questa è una scelta strategica. Mi preoccupa questa connessione. Da questo punto di vista abbiamo allertato tutti quanti ad avere il massimo di risposta”.
Per l’on. Francesco Forgione “nell’area di Gioia si insisterà con i processi di sequestro e di confisca”. Ha poi aggiunto: “E’ bello che l’intimidazione non abbia ferito i lavoratori della cooperativa e che oggi siano qui a difendere questa terra che ormai è una terra della democrazia e non di un manipolo di criminali”.
Il presidente della Regione Loiero ha garantito il risarcimento dei danni subiti dalla cooperativa ( che da una prima stima ammontano a 50.000 euro) e l’installazione di un impianto di videosorveglianza.
Nel pomeriggio il Prefetto De Sena, che coordina direttamente le indagini, ha riunito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, nel corso del quale sono state individuate nuove misure per potenziare la protezione dell’attività e delle strutture della cooperativa Valle del marro – Libera Terra.
Intanto da ogni parte d’Italia continuano ad arrivare ai giovani soci, che già sono tornati a lavorare, numerosi messaggi di solidarietà e di indignazione per il vile attentato.